Seminario - Roma 26 giugno 2015
Relatore: Dott. Maurizio Santoloci


Incontri seminariali "faccia a faccia"
su specifici temi ambientali

INTORNO AL TAVOLO CON IL DOCENTE

IL NUOVO DECRETO SULLA "TENUITÀ DEL FATTO":
IMPIANTO NORMATIVO SOSTANZIALE E PROCEDURALE
E RIFLESSI PRATICO/OPERATIVI PER LA POLIZIA GIUDIZIARIA


Come incide profondamente il D.Lgs. 16 marzo 2015 n. 28 sui reati ambientali,
a danno della salute pubblica ed a danno degli animali



Dalle ore 9 alle ore 14:
una (mezza) giornata con 8 persone sedute al tavolo di lavoro insieme al docente...


"Diritto all'ambiente - Edizioni" propone una nuova formula didattica in alternativa ai corsi e seminari "classici": una mattinata per un gruppo ristretto di partecipanti i quali, anzichè prendere posto nella "classica"aula didattica, si riuniscono intorno al tavolo con il docente per seguire gli approfondimenti su temi specifici in materia ambientale. Il tutto finalizzato ad una migliore e più diretta interazione tra docente e partecipanti all'incontro. L'incontro prevede un numero ristretto di partecipanti (massimo 8 persone) per garantire la massima interazione con i docenti.

Roma 26 giugno 2015

Il D.Lgs. 16 marzo 2015 n. 28, per certi versi piuttosto sottovalutato nella percezione operativa dalle forze di polizia, riguarda invece direttamente l'attività di gran parte degli organi di polizia giudiziaria. Infatti, questa nuova disciplina normativa riguarda tutti i reati per i quali è prevista la pena detentiva non superiore nel massimo a cinque anni, ovvero la pena pecuniaria, sola o congiunta alla predetta pena. Si tratta di uno spettro di applicazione di illeciti penali molto vasto, che comunque ricomprende la quasi totalità dei reati ambientali (salvo rarissime eccezioni); dunque, in particolare la polizia giudiziaria ambientale appare particolarmente esposta alle novità di questa emergente disciplina legislativa. Ma perché questo decreto riguarda anche le forze di polizia giudiziaria, mentre apparentemente sembra essere una norma di interesse diretto solo per magistrati ed avvocati? Per un motivo molto semplice: perché prevede una nuova ipotesi di non punibilità che può stroncare alla radice molte procedure conseguenti alle denunce - appunto - anche e soprattutto per reati ambientali. Non vi è dubbio che il pubblico ministero in prima battuta, ed il giudice (GIP in particolare) in seconda fase, traggono elementi utili per decidere se procedere con la dichiarazione di non punibilità in relazione a quel caso concreto sostanzialmente dalla comunicazione di notizia di reato della PG e - comunque e secondo le varie fasi procedurali - dagli verbali allegati a tale comunicazione. Ecco, dunque, che gli atti redatti dalla polizia giudiziaria assumono un valore straordinario come fonte primaria per orientare in qualche modo assolutamente diretto la futura giurisprudenza in materia di non punibilità per "tenuità del fatto". Dunque, oggi appare assolutamente necessario ed irrinunciabile evolvere profondamente la struttura ed il contenuto delle comunicazioni di notizia di reato che oggi deve essere un atto completo, esaustivo ed articolato ove la PG, dopo aver esposto i fatti e delineate le caratteristiche oggettive e soggettive del reato, deve prendere posizione ed argomentare compiutamente in ordine ad ogni aspetto. Il seminario è finalizzato ad affrontare i dettagli operativi di questa evoluzione.


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